Febbraio del 1968. Nasce Falegnameria Cau,. Avevo 22 anni, una fidanzata che un anno dopo sarebbe diventata mia moglie e tanta incoscienza e caparbietà…
Da oltre 53 anni la Falegnameria Cau produce infissi, serramenti, complementi d’arredo, tutti realizzati secondo l’antica tradizione artigiana dei Maistusu De Linna. La maniacale cura nei dettagli e la passione per il legno hanno portato la Falegnameria Artigianale Cau a ottenere diversi risultati e a superare ben tre grandi crisi socio economiche.
La storia della Falegnameria Cau è la storia di una famiglia imprenditoriale sarda che in più di cinque decadi di lavoro ha sempre cercato di coniugare tradizione e modernità e che non ha mai avuto paura di cambiare, tanto che oggi ha scelto di aprirsi e di parlare con il suo pubblico utilizzando anche i canali digitali (scelta che speriamo possa farvi piacere!)
Buonasera Paolo. Ci può raccontare perché è diventato falegname? Da dove nasce questa professione?
Anche mio padre Francesco era un Artigiano Falegname, questa passione mi è stata trasmessa da lui. Volevo continuare l’attività di mio padre ma con una visione più moderna, infatti spesso ci scontravamo su alcune decisioni ma alla fine anche lui è stato ben lieto e orgoglioso di lasciarmi fare e proseguire l’attività con i miei metodi!
Quali sono state le prime esperienze professionali?
Dopo aver concluso gli studi professionali, (all’epoca si chiamava “Avviamento”) ho lavorato come apprendista dapprima a Oristano, poi presso alcuni falegnami della zona, al rientro dal servizio militare, e anche grazie all’aiuto di mio padre, decisi di aprire una falegnameria, proprio nei locali sottostanti quella che sarebbe diventata la nostra abitazione.
Arriviamo al dunque. Come nasce Falegnameria Cau?
E’ nata a Febbraio del 1968, avevo 22 anni, una fidanzata che un anno dopo diventò mia moglie e tanta incoscienza e caparbietà…tutte doti che all’epoca ti potevi permettere perché c’era spazio per tante idee, avevi la possibilità di sbagliare e ricominciare, il tuo impegno veniva premiato, il mercato non ti imponeva regole particolari e la burocrazia non era come quella di oggi.
Quali sono state le difficoltà più grandi che avete dovuto superare?
E’ stata comunque molto dura anche allora! Erano gli anni della prima crisi petrolifera e dell’austerità, in tutti i settori. Più volte ho avuto paura, ma grazie al supporto della mia instancabile moglie Graziella, all’aiuto di mio padre e del mio primo e instancabile collaboratore Giovanni, mio cognato, che è cresciuto e ha condiviso con me questa avventura lavorativa fino alla pensione, sono riuscito nel 1975 ad acquistare il terreno dove ora sorge la nuova falegnameria.
Quali, invece, le più grandi soddisfazioni professionali?
La prima è stata quella di aver potuto costruire e ampliare, a piccoli passi, l’azienda.
Prima abbiamo potuto costruire uno stabile di 500 mq, un primo capannone dove abbiamo iniziato producendo solo infissi. Nel corso degli anni, grazie a ulteriori ampliamenti, abbiamo raggiunto gli attuali 2000 mq di superficie coperta dedicata alla produzione e i 500 mq, di spazi espositivi.
La seconda grande soddisfazione è stata quella di essere riuscito a trasmette anche ai miei figli la passione per la falegnameria. Vederli crescere e trasformare l’azienda che ho creato, aggiornarla, vedere la Falegnameria cambiare pelle e adattarsi ai tempi, introducendo nuove tecnologie e nuove dinamiche commerciali è stata per me una grandissima soddisfazione.
Se si guarda indietro, quale lavoro (infissi, porte interne, porte esterne, complementi d’arredo …) la rende ancora oggi orgoglioso e felice?
Non saprei scegliere, sono tanti. Di sicuro posso dirti che mi rende infinitamente felice e orgoglioso quando, a distanza di 30-40 anni, incontro i vecchi clienti che sono ancora soddisfatti dei nostri lavori. Ricevere ancora oggi dei complimenti perché, secondo loro, gli infissi sono ancora bellissimi, questo si che è un grandissimo motivo d’orgoglio!
Come è cambiato il lavoro del falegname nel corso degli anni?
Si è trasformato tantissimo, sopratutto perché è cambiato il contesto economico nel quale lavoriamo. Oggi la sfida che devono affrontare i miei figli è quella di saper cavalcare e anticipare i cambiamenti nel più breve tempo possibile.
In 53 anni di vita, ricordo chiaramente almeno 3 periodi difficili, quello dei primi anni‘70, il secondo negli anni 90-94, gli anni di “Tangentopoli”, e quello che stiamo affrontando ora e che si trascina, a fasi alterne, dal 2010 compreso il Covid.
Se per i primi due ho assistito a una “crisi”, non dovuta a una riduzione del lavoro ma a una perdita di liquidità e di potere economico, che ha avuto un inizio e una fine, ora lo scenario è completamente cambiato. Non ha senso parlare di crisi, quella che tutti viviamo è una vera e propria rivoluzione epocale.
L’aumentare di competitors isolani e Nazionali, con prezzi spesso bassi, la ridotta capacità di spesa delle famiglie e delle giovani coppie che fanno casa, ha drasticamente ridotto il lavoro e ci ha costretti a ridurre il personale (questa è stata sicuramente la scelta più sofferta che, assieme ai miei figli, ho dovuto fare).
I miei figli hanno dovuto studiare per acquisire nuovi saperi tecnici e nuovi modi di vendere e comunicare. Competenze che ai miei tempi non esistevano (o almeno non esistevano come esistono oggi). Ma non tutto è cambiato. Il fil rouge che ancora oggi guida le attività di Falegnameria Cau è la cura e la ricerca della qualità. Abbiamo sempre scelto di non inseguire a ribasso il mercato, preferendo ritagliarci una nicchia dove professionalità e competenza rappresentano ancora oggi le carte vincenti.
Quale sarà il futuro della falegnameria artigianale? Quale il futuro di Falegnameria CAU?
Bella domanda, ma per avere una risposta dovresti farla ai miei figli!
Fosse per me, dopo gli studi, mi piacerebbe vedere anche i miei 5 nipoti entrare in azienda e partecipare alla guida della Falegnameria, Ma questo è solo il mio sogno. I Giovani comunque devono prima di tutto studiare, fare le loro esperienze e scegliere la propria strada a prescindere dai desideri dei genitori…figuriamoci da quelli dei nonni.
Oggi il futuro dell’azienda, posso vederlo negli occhi dei miei figli che, con caratteri e competenze diverse, stanno riuscendo a superare anche questo periodo di grandi trasformazioni, e lo stanno facendo con molta professionalità e dedizione. La loro visione aziendale e il loro modo di condurre l’azienda è diversa da quella che avevo io, ma penso anche che (oggi) abbiano ragione loro. Chi non si adegua ai tempi e ai cambiamenti è sempre costretto a soccombere…
Il termine che più ci rappresenta è “innovativi per tradizione”. Falegnameria Cau, di questo ne sono sicuro, proseguirà il suo percorso di crescita ancora per tanti anni e nei nostri laboratori artigianali continueremo a lavorare la materia prima più antica e allo stesso tempo moderna che esista … il legno.